Horror Politico : Allegoria nell’Oscurità

Nell’oscurità tetra dell’horror politico, i nostri occhi sono spalancati per l’orrore, il cuore batte in modo forsennato, e le mani si aggrappano alle poltrone, ma c’è qualcosa di più inquietante che si cela dietro il velo del terrore. Sotto la superficie, tra le ombre e i lamenti dei mostri, si nasconde un mondo di allegorie e metafore, un universo contorto che riflette e critica la società e la politica in modi che spesso ci sfuggono. In questo viaggio nell’horror cinematografico, cercheremo di sondare le profondità oscure di questi film, di afferrare quei fili invisibili che collegano il terrore al mondo reale e di trasmettere l’atmosfera spaventosa che accompagna tali opere d’arte.

“La Notte dei Morti Viventi” – Specchio di Tensioni e Discriminazioni:

Nel tumulto degli anni ’60, “La Notte dei Morti Viventi” di George A. Romero emerge come un’icona dell’horror politico che va ben oltre gli stereotipi dei non morti assetati di sangue. Il film è intriso di tensioni razziali e socio-politiche, dando vita a una critica acuminata della società dell’epoca.

La storia ruota attorno a un gruppo eterogeneo di sopravvissuti, intrappolati in una casa isolata, mentre gli zombi minacciano di sfondare le difese. Oltre alla paura dei non morti, emergono tensioni razziali e paranoia tra i personaggi, che rappresentano una società sconvolta dalle disuguaglianze e dalla segregazione.

Ad esempio, una scena chiave del film mostra uno dei protagonisti, Ben, interpretato da Duane Jones, che lotta disperatamente contro gli zombi all’interno della casa. Questo momento incarna la lotta di un uomo nero in un’America razzista. La scelta di un protagonista afroamericano è stata deliberata e sfida gli stereotipi dell’epoca.

Nella lotta per la sopravvivenza, i sopravvissuti sono costretti a collaborare contro una minaccia comune. Questo atto di sopravvivenza è una chiara allegoria della lotta per l’uguaglianza e l’unità in un’America segnata dalla segregazione e dalla disuguaglianza. Gli zombi, mentre cercano di abbattere le barriere che proteggono i sopravvissuti, rappresentano invece la disintegrazione sociale e la frantumazione della comunità.

Le urla terrificanti degli zombi diventano un potente strumento per criticare la disgregazione della società, portando gli spettatori a riflettere sulle loro paure collettive e sulle divisioni sociali persistenti. Questo uso straordinario dell’horror come veicolo per discutere delle tensioni e delle discriminazioni della società ha reso “La Notte dei Morti Viventi” un un monumento all’uso intelligente dell’horror per affrontare le questioni politiche e sociali dell’epoca, un commento potente e incisivo sulla società.

“La Notte del Giudizio” : L’Allegoria Politica nell’Horror:

Nel buio opprimente di “La Notte del Giudizio,” il terrore assume una forma ancor più sinistra. Qui, un governo autoritario permette a ogni cittadino di commettere qualsiasi crimine per una notte all’anno, inclusi omicidi. Questa notte di anarchia legalizzata è una manifestazione distorta delle politiche che favoriscono i ricchi a spese dei meno fortunati. In questa società, l’ineguaglianza economica è all’ordine del giorno, e la violenza sistematica è giustificata una volta l’anno. Questo oscuro scenario politico trasforma l’horror in uno strumento di critica sociale tagliente.

Un esempio emblematico di questo concetto è la scena in cui un gruppo di individui mascherati, ispirati dalla legalità della notte del giudizio, cerca di invadere la casa di una famiglia. Questo momento evidenzia la distorsione dei valori umani quando il governo legittima la violenza.

Il film rivela una realtà in cui il potere è nelle mani di pochi e il resto della popolazione è sacrificato. Gli spettatori sono costretti a confrontarsi con una domanda inquietante: cosa succede quando il governo stesso si trasforma in una forza di distruzione? La paura e l’incertezza emergono come emozioni viscerali mentre la storia si svolge davanti agli occhi terrorizzati degli spettatori.

“La Notte del Giudizio” sfida gli spettatori a esaminare la corruzione dei sistemi politici e sociali attraverso l’horror. In un mondo in cui l’ingiustizia è legittimata, il pubblico è spinto a riflettere sulle conseguenze di politiche che favoriscono l’élite a spese dei meno privilegiati. L’horror in questo contesto funge da specchio acuto, rivelando le disuguaglianze sistemiche e la brutalità politica. Il film ci costringe a esaminare il lato oscuro delle società che promuovono l’ingiustizia a fini politici ed economici.

“Scappa – Get Out” – Riflessioni sul Razzismo:

A volte, l’horror è uno specchio dei mali sociali attraverso minacce sovrannaturali. “Scappa – Get Out” di Jordan Peele è un esempio eloquente di questo concetto, con il razzismo al centro della narrazione. Il giovane Chris, un uomo nero, visita la famiglia bianca della sua fidanzata e sperimenta, suo malgrado, le loro oscure intenzioni razziste. Il film crea un’atmosfera inquietante, dove il razzismo quotidiano e le microaggressioni emergono come minacce soprannaturali, avvolgendo gli spettatori in un abbraccio angosciante.

Le scene di terrore sono intrise di emozioni struggenti, intrecciando l’ansia e la paura di essere diversi. Il regista Peele trasforma l’horror in uno strumento di denuncia sociale, evidenziando le tensioni razziali che permeano la vita quotidiana. Il film rende visibili le palesi ingiustizie subite da Chris, mettendo in scena un confronto tra la realtà e l’immaginazione, in cui il razzismo emerge come una forza sovrannaturale capace di plasmare la vita dei personaggi.

Ad esempio, una delle scene più potenti è quella in cui Chris è ipnotizzato da una terapeuta bianca. Questo momento illustra in modo crudo la manipolazione e il controllo psicologico utilizzati per sottomettere Chris e il suo corpo.

La trama si sviluppa in un crescendo di tensione razziale, affrontando il disagio dell’essere diversi in una società che spesso promuove il conformismo. Gli orrori che Chris scopre nella villa della famiglia bianca sono una metafora dell’oppressione e del razzismo insidioso che può ancora permeare la società moderna. Il film sfida gli spettatori a esplorare le complessità delle relazioni interrazziali e il peso dell’oppressione razziale. Attraverso l’horror, “Scappa – Get Out” getta luce sulle sfumature del razzismo e del pregiudizio, sfidando gli spettatori a confrontarsi con questioni di fondamentale importanza.

Protagonista sequestrato ed ipnotizzato, scena che spiega in pieno l'horror politico nel fim

“Essi Vivono” – Manipolazione Alienante e Consumismo Disumano:

Nelle viscere di “Essi Vivono,” la società è una scatola di Pandora di segreti sconcertanti (Puro esempio di horror politico). John Carpenter, il maestro dell’horror, offre uno sguardo inquietante sull’America moderna, dove creature aliene governano dietro le quinte. La pellicola segue Nada, interpretato da Roddy Piper, un lavoratore senza fissa dimora che, per puro caso, scopre un paio di occhiali speciali. Questi occhiali rivelano la verità celata, esponendo messaggi subliminali e controllo mentale perpetrati da queste oscure entità aliene infiltrate tra gli umani.

Un esempio emblematico è la scoperta di Nada dei messaggi subliminali nei media e nella pubblicità. Gli occhiali speciali svelano frasi nascoste come “Obbedisci, Dormi, Riproduciti, Non pensare,” rivelando l’uso sistematico di tali messaggi per manipolare le masse.

L’horror di “Essi Vivono” trascende la mera presenza delle creature aliene, svelando le verità scomode attraverso gli occhiali, rivelando la realtà nascosta. Il film offre una critica acuminata all’ipocrisia e all’avidità delle élite dominanti, che manipolano la mente umana a scopi egoistici. Gli slogan come “Conforma, Dormi, Riproduciti, Non pensa” emergono attraverso i messaggi subliminali che permeano i media e la pubblicità, gettando luce sulla cecità collettiva causata dal consumismo sfrenato.

Ad esempio, una delle scene più riconoscibili del film è quella in cui Nada lotta con il suo amico per costringerlo a indossare gli occhiali speciali e vedere la verità. Questo momento rappresenta la resistenza dell’individuo contro la manipolazione mediatica e il conformismo forzato.

In un’epoca in cui il consumismo cieco regna sovrano, “Essi Vivono” agisce come uno specchio distorto della società. Il film sottolinea come le masse siano spesso indotte a conformarsi a una visione distorta della realtà, in cui il benessere materiale e il conformismo sono priorità assolute. Il terrore di “Essi Vivono” è profondamente radicato nella critica sociale e politica, incanalando gli spettatori a interrogarsi sul loro ruolo in una società guidata dalla manipolazione.

Discorso del presidente degli Stati Uniti alieno, vero esempio di horror politico

“Society the Horror” – Il Corpo Sociale Deviato:

Nel mondo distorto di “Society the Horror,” Brian Yuzna ci porta oltre i limiti dell’horror convenzionale, offrendo uno sguardo surrealista sulle disuguaglianze sociali e le divisioni di classe. Questa pellicola è celebre per la sua audacia nel rappresentare l’alienazione sociale attraverso l’orrore corporeo, portando il genere dell’horror a vette di stranezza e angoscia mai esplorate prima.

La trama di “Society the Horror” segue il giovane protagonista, Bill Whitney, nella sua scoperta progressiva che la sua famiglia e la sua comunità nascondono segreti inquietanti. L’orrore è intrinseco alla scoperta di una società segreta che si nutre delle divisioni di classe, delle disuguaglianze economiche e dell’alienazione sociale.

Ad esempio, una delle scene più scioccanti del film è la rappresentazione di un’inquietante “dissoluzione sociale,” in cui i membri della società si fondono in modi distorti e orrorifici. Questo momento visivamente straordinario cattura l’alienazione e le divisioni di classe in modo spettacolare.

Le immagini nel film sono surreali e oniriche, generando un profondo senso di disagio e confusione. Il corpo umano stesso diventa un veicolo per trasmettere l’alienazione e l’ingiustizia che permeano la società. Gli spettatori sono costretti a confrontarsi con una visione distorta e allucinante della realtà, esplorando le paure collettive legate alle disuguaglianze sociali e alle divisioni di classe.

“Society the Horror” sfida gli spettatori a esaminare le divisioni di classe in modo inusuale ma estremamente efficace. La natura allucinante della pellicola costringe gli spettatori a riflettere sulle disuguaglianze sociali che si celano sotto la superficie della società, facendo emergere paure collettive radicate nell’alienazione sociale.

Orgia orrorifica

Conclusione

In conclusione, l’horror è molto più di semplice terrore, è un grido silenzioso che esplora e critica le sfide politiche e sociali del nostro tempo. L’horror politico si avvale di allegorie e metafore per condurci attraverso le paure collettive e le tensioni della società, come un viaggio nelle tenebre dell’animo umano e della politica.

Nel buio, tra le urla e i mostri, l’horror ci sfida a guardare oltre le apparenze spaventose e a cercare il commento politico e sociale nascosto tra le ombre. Film come “Essi Vivono” e “Society the Horror” sono solo due esempi di come l’horror politico possa scuotere le coscienze, generando un dibattito significativo sulla società e la politica, fornendo una prospettiva critica che ci invita a riflettere su questioni urgenti e rilevanti.

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