Perkins contro Disney: un tamburo contro la censura.

Possibile che una scimmia giocattolo con i piatti sia ormai ostaggio della Disney? A quanto pare sì, visto che Oz Perkins ha dovuto modificare il celebre automa maledetto di La Scimmia di Stephen King per evitare grane legali con la casa di Topolino.

Perkins ha trasformato la scimmia da un cliché visivo, ormai visto in infinite apparizioni pop (compresa Toy Story 3), in qualcosa di ancora più inquietante, il giocattolo in questione passa dal suonare piatti di ottone ad un tamburo. Con questa trovata visiva e narrativa Oz Perkins, il suono intermittente e crescente del tamburo ha un effetto ipnotico, minaccioso, tribale, pericoloso. È l’incalzare della paura che si avvicina, il ritmo che anticipa la violenza più sfrenata, la tragedia.

the monkey perkins

Ma questa non è l’unica differenza tra il racconto di King e il film. Oltre al cambio dello strumento musicale, Perkins ha ampliato il ruolo della scimmia, trasformandola in un vero e proprio simbolo della psiche tormentata del protagonista, Hal. Nel film, la scimmia non è solo un oggetto maledetto, ma rappresenta anche i traumi e le colpe del passato che Hal non può ignorare. Inoltre Perkins spinge al massimo la tensione con uccisioni spettacolari e macabre, tra incidenti aerei, attacchi di animali e situazioni al limite dell’assurdo.

Quindi sì, la Disney ha costretto Perkins a cambiare un dettaglio storico. Ma forse, involontariamente, gli ha dato l’occasione di migliorarlo. Perkins, per necessità cambia tutto ma sono convinto che l’avesse già pensata un espediente del genere poiché è grande regista.

Se Stephen King avesse scritto La Scimmia oggi, avrebbe scelto il tamburo? Chi lo sa, Perkins lo ha fatto, offrendo a tutti, dopo un sacco di tempo, una meravigliosa trasposizione cinematografica da un opera del famoso scrittore dell’orrore.

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