Durante la live Twitch del canale NightHouse_, nel format First Take, abbiamo discusso (Spleen Magazine e CineDistopic) del film “L’assassino” di Elio Petri del 1961, debutto registico di un maestro italiano, poco conosciuto e quasi totalmente dimenticato.
Nell’opera prima, “L’assassino” di Elio Petri, fuoriesce già la tecnica e la politica del regista. I suoi modi di fare che prenderanno il sopravvento nei suoi film successivi, firmando diversi capolavori tra cui vogliamo ricordare “Todo modo”, “La decima vittima” ed “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”.
Attraverso diversi contributi video all’interno della live, abbiamo cercato di sviscerare il film su diversi punti chiave, cercando di rendere onore ad un maestro, sperando nella sua riscoperta da parte delle nuove generazioni.
In primis, come da tradizione, la scena iniziale e di apertura del film che mette in discussione un certo modus operandi delle forze dell’ordine. Il regista mette in dubbio il comportamento delle forze dell’ordine, spingendo lo spettatore a riflettere sulla linea sottile tra chi dovrebbe garantire la giustizia e chi sembra confondere il proprio ruolo con quello dei criminali.
In secondo luogo, ci soffermiamo su un finto piano sequenza, girato in maniera magistrale da un uomo al suo debutto cinematografico. La scelta estetica è spettacolare, così come la tecnica, dove con un solo momento di macchina Elio Petri è in grado di unire tre piani narrativi.
Infine, ci siamo soffermati su un contributo video che evidenzia la filosofia pessimista del regista verso l’umanità. Petri critica la tendenza a puntare il dito verso gli altri, spesso per ragioni egoistiche o vendicative, un tema che permea molte delle sue opere. Il film, dunque, non solo presenta il talento tecnico del regista, ma anche il suo impegno politico e sociale, destinato a farsi sempre più evidente nel corso della sua filmografia.
Twitch: NightHouse_
Youtube: NightHouse