Naomi Campbell, un tempo considerata la “Venere nera” della moda, oggi è al centro di uno scandalo che ha definitivamente tolto il velo di perfezione dalla sua figura. Dopo un’indagine durata tre anni, la modella è stata bandita dalla gestione di qualsiasi ente di beneficenza nel Regno Unito per cinque anni. Il motivo? Aver usato per sé e per i suoi piaceri personali ben 4,5 milioni di sterline destinate a scopi caritatevoli tramite la sua fondazione Fashion for Relief. Ma tranquilli, secondo lei era tutto a posto: trattamenti spa, sigarette e hotel di lusso a spese di chi, invece, pensava di donare per cause umanitarie.
- La “dottoressa” della moda
- Londra celebra Campbell: il mito dell’attivista
- L’ascesa e la caduta della Cavaliera dell’ordine delle Arti e delle Lettere
La “dottoressa” della moda
Nel luglio 2022, Vanity Fair ci sorprende con un titolo agiografico: “Chiamatela dottoressa: Naomi Campbell riceve un dottorato honoris causa dalla University for the Creative Arts”. Ma fermiamoci un attimo a riflettere: cosa avrà mai fatto di tanto significativo per il mondo della moda? Ah, certo, è stata una delle top model create dalla casa Versace negli anni ’90, un simbolo di regressione piuttosto che di evoluzione. Il concetto di “top model” ha infatti sancito la nascita di un’élite di figure privilegiate, pronte a monopolizzare passerelle e copertine, lasciando dietro di sé una lunga scia di consumismo sfrenato. Altro che contributo innovativo: la creazione di una casta dorata che ha amplificato lo sfruttamento, come ben denunciato da Naomi Klein nel suo libro No Logo. Però se volete, chiamatela pure “dottoressa”.
Londra celebra Campbell: il mito dell’attivista
Nel luglio 2024, Sky Arte titolava trionfante: “Londra omaggia l’icona della moda Naomi Campbell”. Ma attenzione al sottotitolo: “Una mostra su Naomi Campbell tra moda e attivismo”. […] La modella ha lottato per ridefinire gli standard di bellezza, svolgendo un ruolo pioneristico. […] trasformandola in un’icona globale tanto nel campo della moda quanto in quello dell’attivismo e della cultura.” Attivismo? Veramente? È la modella che ridefinisce gli standard di bellezza o sono gli stilisti e i loro collaboratori a farlo? Per quanto riguarda l’attivismo, se l’obiettivo era ridefinire la beneficenza come un’opportunità per pagarsi vacanze di lusso, ci è riuscita benissimo. Chi loda la sua battaglia per gli standard di bellezza, però, ignora il fatto che non è la modella a definire questi canoni, ma il sistema della moda stesso, pieno di figure ben più potenti dietro le quinte. Esattamente come avviene per il mondo del cinema tra regisita e attore. Campbell ha incarnato una cultura che ha alimentato desideri superficiali, promuovendo il “feticismo delle merci” che Marx tanto disprezzava.
L’ascesa e la caduta della Cavaliera dell’ordine delle Arti e delle Lettere
La cosa divertente, o tragica a seconda dei punti di vista, è che a metà settembre 2024 Naomi Campbell posava fiera per una campagna di Timberland a Soho. Giorni dopo lo scandalo, il suo volto splendeva ancora sulle principali piattaforme social, come se nulla fosse accaduto. Ma la verità è dura da nascondere: il 27 settembre 2024 è stata nominata Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dalla ministra francese della Cultura. “Sei una donna che ha saputo meglio di chiunque altro come combinare grazia, potere, bellezza e carattere”, ha detto Rachida Dati. E intanto? Nello stesso giorno, l’inchiesta della Charity Commission rivelava che Campbell aveva dilapidato quasi tutto il denaro raccolto dalla sua fondazione benefica. Più o meno 4,5 milioni di sterline, su 4,8 che ha raccolto con la sua fondazione benefica Fashion for Relief. Circa 7.939 euro spesi per servizio in camera, spa e sigarette durante un evento a Cannes. Quasi 10.000 euro per tre notti d’albergo. Insomma, il denaro dei donatori non poteva essere speso meglio. La sentenza? In base alla decisione della commissione, Campbell è stata sospesa per 5 anni da qualunque incarico in organizzazioni caritative attive nel Regno Unito. Tutto Tranquillo.
Dopo solo pochi giorni dallo scandalo Naomi si presenta alla sfilata di Chanel Al Grand Palais. Un pò tesa, però sempre sorridente la nostra venere nera.
Forse, dopotutto, di icone come Naomi Campbell possiamo farne tranquillamente a meno.
Articolo di: Francesco Di Sante