L’esclusione di “H010N” dal Fantafestival

Quando ho visionato l’annuncio della selezione ufficiale per la 44ª edizione del Fantafestival, che si terrà a Roma dal 27 novembre al 1 dicembre, ha lasciato in me uno spazio ad una domanda: perché un film come H010N di Luca Canale B., un’opera che ridefinisce i confini del cinema indipendente italiano, non è stato accettato? Questo festival, nato nel 1981 come uno dei principali eventi italiani dedicati al cinema fantastico, horror, fantasy e paranormale, stato lo scenario ideale, perfetto, per un’opera tanto ambiziosa quanto audace come questa.

Chi come me ha visto “H010N” non può che restare colpito dalla sua capacità di coniugare estetica, contenuti e sperimentazione. Come descritto nel mio articolo dedicato all’ultima fatica di Luca Canale B, il film rappresenta un grande viaggio all’interno di un universo distopico che riflette su tematiche attuali come il controllo sociale, l’identità personale e l’impatto pervasivo della tecnologia sul corpo umano. Nonostante il budget limitato, la regia riesce a distinguersi per una bellissima coerenza stilistica, una fotografia che immerge lo spettatore in un mondo freddo ed un uso intelligente degli effetti speciali che combina elementi pratici e CGI con grande maestria.

Come è possibile che “H010N” non abbia trovato spazio in una manifestazione che si propone di celebrare l’innovazione e la creatività nei generi fantastici? Questo rifiuto solleva inevitabilmente in me interrogativi: Con quale criterio vengono selezionati i lungometraggi?

Le regole del Fantafestival sono chiare: accettano film, cortometraggi e documentari appartenenti ai generi fantastico, horror, fantasy e correlati, presentati in lingua italiana o inglese. H010N soddisfa pienamente questi requisiti, e anzi, li supera: non è soltanto un’opera che si inserisce nel genere fantastico, ma lo innova profondamente, portando sullo schermo una visione complessa e coraggiosa, arricchita da richiami alla cultura videoludica e al cinema nipponico.

Cosa rende allora H010N inadatto? È una domanda che attualmente resta senza risposta. Non includere un film come H010N rappresenta una perdita per il pubblico, che viene privato dell’opportunità di confrontarsi con un’opera che pone interrogativi sulla società contemporanea e sul futuro dell’umanità, nonchè intrattenere alla grande.

Luca Canale B. dimostra con H010N che il cinema indipendente può essere uno spazio di sperimentazione autentica, capace di competere con produzioni internazionali, pur rimanendo profondamente radicato in una sensibilità italiana.

Per quanto mi riguarda la mancata inclusione di H010N è una decisione difficile da comprendere, e ci auguriamo che il festival offra una spiegazione chiara. 

Articolo di: CineDistopic

CineDistopic

gli altri articoli